lunedì, luglio 06, 2009

Cervelli di gallina

Secondo post di fila caratterizzato da una certa vis polemica... sorry. Spero nei prossimi giorni di trovare qualcosa di più simpatico da scrivere.

Cervelli di gallina, primo esempio.
Qualche giorno fa, mentre il Ghigo ed io passeggiavamo per il parco con la nostra frugoletta nella carrozzina, abbiamo assistito alla seguente discussione inferocita e urlata.
LUI: «Per una volta che riesco a liberarmi e a passare mezza giornata con te e le bambine, devi proprio rovinare tutto? Possibile che non ti vada mai bene niente?!?»
LEI: «Guarda che io sono settimane che mi do da fare per organizzare l'estate per le bambine!»
LUI: «Allora sai cosa ti dico, secondo me la tua organizzazione dell'estate delle bambine fa schifo!»
E via dicendo.
Il tutto a mezzo metro dalle suddette bambine, che avranno avuto dai quattro ai sei anni. Possibile che due genitori la cui relazione è evidentemente fallita non siano capaci di trattenersi dallo sparare queste scenate davanti alle figlie piccole?!? Ma quando hanno distribuito il cervello, questi due imbecilli erano assenti e si sono messi in fila per la distribuzione di segatura?!?!?
Proponimento che è apparso come un flash, contemporaneamente nella mente mia e del Ghigo: dovessimo mai avere problemi coniugali anche grossi, mai litigare in quel modo davanti alla nostra piccola, ma proprio mai.

Cervelli di gallina, secondo esempio.
Telegiornale RAI. Nell'ambito di un servizio sull'ennesimo montepremi miloinario del Superenalotto, la giornalista fa qualche domanda di rito a gente qualsiasi, fra cui "Cosa farebbe se vincesse 83 milioni di euro?"
Primo tizio: «Smetterei subito di lavorare!»
Secondo tizio: «Ah, se avessi tutti quei soldi... farei la corte a lei!»
Due mirabolanti messaggi arrivano così al pubblico...
Primo: se hai tanti soldi, smetti di lavorare. Non "fai una donazione a un ente benefico", non "avvia un'attività in proprio e crea dei posti di lavoro", non "investi quei soldi in modo che fruttino e contribuisci a combattere la crisi"... no. Solo un pensiero: smettere di lavorare.
Secondo: se un uomo ha tanti soldi, ha successo con le donne. Ennesimo contributo al perpetuarsi dello stereotipo secondo cui le donne vanno con gli uomini danarosi (che in alcuni casi sarà anche vero, ma perché bisogna insistere su quei casi e non rendersi conto che ci sono milioni di donne che scelgono il proprio copmpagno in base a tutt'altri criteri?!?).
Viva la TV pubblica, eh.

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