giovedì, settembre 27, 2007

Finezze che penzolano

Non molto tempo fa, dal salumiere.

Due persone davanti a me: una vecchietta e un tizio sulla cinquantina, che si mette a chiacchierare con la commessa mentre quest'ultima serve la vecchietta. O meglio, è talmente loquace e caciarone da mettere la commessa nella condizione di conversare, quando è palese che avrebbe ben altro di cui occuparsi.

Insomma il classico soggetto a cui piace fare il simpatico e che tutti vorrebbero prendere a martellate nei maroni.

Nota a latere: appeso a un passante dei jeans, il soggetto ha un portachiavi costituito da una striscia di stoffa che gli arriva al ginocchio e che finisce appunto con l'anello metallico a cui sono attaccate le chiavi.

La commessa fa il conto alla vecchietta, poi la vecchietta paga ed esce, poi la commessa si prepara a servire il tizio. Quello si gira, mi guarda e, senza che nessuno gli abbia chiesto niente, dondolando il portachiavi fa alla commessa: "MO' SERVI PURE LA SIGNORINA, CHE LA FACCIO PASSARE AVANTI! SONO UN CAVALIERE, IO, UN GALANTUOMO, INSOMMA C'HO UN COSO CHE PENZOLA!"

La commessa si guarda intorno in cerca di una pala per scavare una buca e seppellircisi, io mi guardo intorno in cerca di una sega a nastro e sfoggio lo sguardo vitreo, con la palpebra a mezz'asta, che comunica concetti altrimenti inesprimibili a parole.

Cosa tocca sopportare per un etto di mortadella.

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